martedì 2 novembre 2010

Morgellons: intervista alla Dottoressa Hildegarde Staninger

Pubblichiamo la traduzione di un'intervista [ LINK ] rilasciata dalla tossicologa californiana, Hildegarde Staninger, all'emittente Out of there TV. Si tratta di un documento di eccezionale valore in cui la Staninger correla il Morgellons alle scie chimiche ed alle strutture nanotecnologiche, evidenziando cause e sintomi della malattia, senza trascurare alcuni consigli per prevenire questa terribile affezione.


TRASCRIZIONE

- Benvenuti ad un'altra edizione di Out there TV! Certamente non come il tipico TG in prima serata!

- Salute a tutti! Grazie per essere con noi. Un'incredibile storia stasera. E’ nostra ospite per la prima volta la dottoressa Hildegarde Staninger.

- E lei ci parlerà del morbo di Morgellons, essendo tra i principali ricercatori su questa sindrome.

- Hildegarde Staninger è una dottoressa di medicina integrata ed uno dei più insigni ricercatori nel campo della tossicologia industriale.

- E non solo, la Staninger è una dei pochi scienziati che sta attivamente studiando la malattia conosciuta come sindrome di Morgellons. Stasera ci fa compagnia con alcune scoperte veramente incredibili!

- Benvenuta, dr. Staninger.

Grazie tante per avermi chiamato nella vostra trasmissione.

- Questo è qualcosa di nuovo per la maggior parte dei nostri spettatori. Perciò ci spieghi che cos'è esattamente il problema della sindrome di Morgellons.

Il problema con il Morgellons, cioè questa malattia è che troviamo gli stessi sintomi con tutte le persone affette. Hanno delle fibre che crescono dai loro corpi e queste fibre bruciano a una temperatura di 1400 gradi F o più. Le fibre sono di colore nero, blu o rosse o anche bianche. I malati perdono capelli i quali vengono sostituiti con questi pseudo-capelli, soffrono di affaticamento cronico ed una serie di lesioni ricoperte con una pelle falsa. Qualcuno li chiama calici, dove queste fibre ed altri materiali si accumulano sotto la pelle.

- Dottoressa, stiamo proprio mostrando delle foto della cosa che ha menzionato. Questa cosa è raccapricciante: sembra cosi aliena sul corpo umano.

Ed è un vero invasore straniero, cioè qualcosa che viene introdotto nel corpo e non viene riconosciuto dall'organismo. Attacca i meccanismi di difesa della vittima. E in questo caso i materiali sono stati identificati alla fine degli studi condotti nell'ambito del progetto FMM. Abbiamo scoperto che il materiale è composto da una doppia composizione di poliestere con altre miscele organiche. Fondamentalmente è simile a due cannucce di plastica con una testa di silicio.

- Sul suo sito Internet c'e qualcosa chiamato ''testa dorata''. Di che cosa si tratta?

La testa dorata è stata identificata subito all’inizio delle ricerche. Abbiamo lavorato passo per passo. Lasciatemi soltanto spiegare che cosa erano questi passi. Nella prima batteria di test, usando i metodi di patologia tossicologica, condotta da me ed un mio collega, il dr. Rahim Karjoo, abbiamo identificato la natura fisica dei campioni che ci ha mandato un cittadino colpito dalla sindrome di Morgellons, tramite l'ospedale del New Hampshire. Questi campioni hanno mostrato la presenza di silicio e cristalli di silicio. Questo era nella prima fase. La seconda fase ha mostrato un’elevata densità di fibre di polietilene e la presenza di altri composti. La terza fase comprendeva la combinazione di circa 24 esemplari che ci sono stati mandati da tutte le parti del mondo e la comparazione con esemplari residui di scie chimiche mandateci dal Texas. Aggiunti gli esemplari di due pazienti affetti da Morgellons sotto la mia cura e la cura del Dr Spencer, abbiamo trovato che combaciano con gli esemplari dei residui di scie chimiche mandateci dal Texas. Di queste due persone una viveva a Point Hill e l'altra a Long Beach.

- Questo che stiamo vedendo è sulle vostre pagine Internet. Sono dei campioni di residui di scie chimiche. Come sono arrivati a lei? Come sembravano a prima vista?

Sembrava come zucchero candito, come zucchero candito bianco in un sacchetto di plastica. E c'era un ramoscello attaccato, perché la persona che ha prelevato l'esemplare lo ha visto cadere dal cielo avendo l'accortezza di prenderlo, datarlo e metterlo in contenitori appropriati.

- Avete avuto una paziente di nome Lily e stiamo mostrando una fotografia di una fibra prelevata dalla sua pelle. E questa è della stessa composizione come la fibra dalla scia chimica che abbiamo visto prima.

Sì. Soltanto che va in fasi. Vedrete analisi chimiche svolte con scansione microscopica, tecniche svolte da laboratori Landau e MIT a Woodhall ed un altro nostro laboratorio Applied Consumer Services. La cosa importante è che come questo materiale invecchia compaiono altri composti. Questi composti si sono dimostrati come metalli: infatti sono metalli di transizione che creano una loro batteria. I composti usano le cellule per fare una loro pila, avendo il silicio o del gel tra una cellula e l'altra che riescono a soffocare o contenere la cellula. Ognuno dei pazienti che il Dr Spencer ed io abbiamo visitato hanno questo capello che è uno pseudo-capello rispetto ad un vero capello -- perché non hanno un nucleo. I capelli umani hanno un nucleo. Possono mettere il loro dito vicino ad uno di questi pseudo-capelli, senza neanche toccarlo a solo un paio di millimetri di distanza e il capello comincia a ruotare. Questo significa che c'e qualche tipo di carica elettrica nel loro corpo. Abbiamo misurato... Una compagnia ha portato un nuovo congegno, EFC dalla Corea. Abbiamo preso esemplari di urina e la conduttività è molto elevata in un essere umano, se si trova vicino a uno di questi. Quando si usa un prodotto chiamato Exelosphere, costruito da Dearborn Technologies, possono andare in alto fino a livello tre di conduttività che è estremamente elevato.

- Dottoressa, dobbiamo prendere una pausa per la pubblicità. Questo è qualcosa come uscito da un film di fantascienza degli anni '50. Il nostro ospite -- la Dr Staninger parla di Morgellons e di scie chimiche. Torniamo tra poco...

- Salve, dottoressa... Prima della pausa stavamo parlando di conduttività elettrica. Dovremmo magari vedere se abbiamo capito chiaramente l'argomento. Queste fibre allora in qualche modo hanno una carica elettrica?

No, no. Arrivano in nano-particelle. Non siamo neanche arrivati a quel punto della storia. Queste particelle creano come uno schieramento. Intendo che formano linee e si collegano. Potete vederle nelle prime fotografie, le fotografie del silicio. Queste particelle si collegano e creano una fibra.

- Non credo che abbiamo una fotografia di questo.

Ok, allora farò io un breve sommario. Quello che dicevo prima circa i metalli di transizione e la conduttività. I metalli di transizione sono metalli che creano una carica elettrica, quali ferro, zolfo e fosforo e cosi via. Però in questi pazienti ci sono alti livelli di metalli di transizione. E che cosa succede? Ci sono delle nano-particelle che si collegano in uno nano-schieramento che prende un tipo di forma, spesso in linea retta. E cosi si creano le fibre. E nelle prime fotografie riprese dal Dr Karjoo si può vedere l’associazione tra le particelle che si collegano.

- Dottoressa, questa è forse una domanda ridicola, però l'analisi chimica di queste fibre ha rivelato un’origine terrestre o extra-terrestre?

No, quello che ho scoperto è terrestre, nel senso che quando queste nano-particelle arrivano nel corpo come ''polvere intelligente'' (smartdust) o solo particelle. Quello che succede è che esiste una specie di nano-particella chiamata ''nano-assembler'' -- nano-assemblatore. Questa usa i materiali del corpo per assemblare la sua rete di fibre.



L'INVASIONE DELLE NANO-MACCHINE

Quello che succede è che esiste una specie di nano-particella chiamata ''nano-assembler'' -- nano-assemblatore. Questa usa i materiali del corpo per assemblare la sua rete di fibre. Ho fatto una comparazione, abbiamo avuto un esemplare di un meteorite, credo sia originario di Marte. La composizione del meteorite non combaciava con la composizione delle fibre. Teoreticamente se qualcuno con il morbo di Morgellons toccasse il meteorite passerebbe il Morgellons al medesimo, il nano-schieramento di fibre userebbe il materiale del meteorite con cui farebbe associazione.

- Allora è come una sorta di parassita.

Sì, ma soltanto se lo definite un parassita creato dall’uomo. Abbiamo mandato le prime fotografie ed esemplari al presidente dell’Associazione americana di parassitologia. Lui ci ha risposto dicendo che:

Uno -- non è un parassita,

Due -- non sono cellule eucariote,

Tre -- non è biologico

Quattro -- è stato creato artificialmente.

- E allora che cos'e veramente?
- Creato dall'uomo, però non e un parassita...

Se guardate i risultati che abbiamo ricevuto dalla MIT e dai laboratori Landau e potete immaginare - io vivo nell’area di Los Angeles dov'e c'e un famosa bevanda coreana fatta con la è tapioca, in ogni caso hanno lunghe cannucce -- mettete una cannuccia assieme ad un'altra e avete la composizione di poliestere. Poi mettete soltanto una testa di silicio all’estremità ed è quello di cui stiamo parlando. Tutte quelle fibre che sono state identificate e che noi abbiamo chiamato 'fibre' -- quando abbiamo fatto la scansione con il microscopio elettronico ed il Roman-test che era micro-Roman cioè tra 1 e 20 nano-metri, si sono dimostrate come poliestere in due parti.

- Allora questo deve essere stato creato dall’uomo.

Deve esserlo, perché hanno una forma uniforme, uno schieramento uniforme ed uno schema uniforme. Un'altra cosa - che è un informazione nuova -- il Dr Karjoo ha avuto recentemente un paziente il quale aveva fibre che crescevano dalla guancia e le ha isolate. Ha isolato come un filo con granuli dentro -- che erano cristalli di poliestere molto simili a cristalli di poliestere liquido -- cosa che conferma il poliestere che noi abbiamo trovato.

- Questa cosa, dottoressa, è che queste fibre si attaccano e crescono nella pelle umana?

- Crescono nella pelle umana, però nel senso che arrivano dall’interno per uscire all’esterno. Da molti colloqui che ho svolto con i pazienti e osservandolo di persona, concludiamo che un cristallo di silicio si deve trasformare in un massa gelatinosa e per fare questo deve avere un’acidità cioè PH di 10, 11. Gli unici organi che hanno questo PH sono il tratto intestinale ed i reni, il che significa che questi materiali devono andare dentro il corpo umano e crescere lì per poi migrare verso l’esterno.

- Accidenti, questo e veramente sci-fi!

E allora quello che vediamo al di fuori sulle persone affette è che questo materiale sta letteralmente squarciando la loro pelle ed i tessuti ed è quello che sentono. Se aveste un po’ di lana d'acciaio o un pezzetto di legno sotto la vostra pelle, vi drebbe fastidio, finché non fosse rimosso. Allora, se avete qualcosa di simile sparso sotto la vostra pelle, piccoli granuli - è molto disturbante.

- Dottoressa, è forse per questo motivo che molte vittime di Morgellons dicono di sentire come piccoli insetti microscopici che strisciano sotto la loro pelle. Una signora, Vera Gallagher in California, ha preso un coltello, cercando di tagliarsi per rimuovere quello che pensava fosse un insetto sotto la sua pelle.



Non conosco questa persona, però spiega come stanno molte persone che sentono questo effetto. Questo materiale, nano-materiale ha la caratteristica di “migrare” dagli organi con l'alto PH, dove si trasforma in gel, verso il sistema nervoso periferico, che si trova sotto la pelle. Attacca i micro-nervi, così sentite proprio tutto.

- Povere queste persone! E loro hanno sintomi veri, si grattano la pelle...

Sono sintomi veri! Permettetemi di interrompervi. Noi abbiamo un questionario che usiamo io ed il Dr Spencer. Ci sono 167 sintomi! E quando ci viene un paziente magari gli mancano soltanto 3 di questi sintomi. Tutti i pazienti che abbiamo visitato hanno praticamente tutti i sintomi di continuo.

- E se vanno da qualche altra parte, queste povere persone e molti altri che guardano questo stasera o magari hanno anche dei sintomi -- se vanno da un dottore qualsiasi -- che cosa succede loro?

Molti di loro ricevono una diagnosi sbagliata o la risposta che è tutto nella loro testa ed altri vengono trattati come se avessero una parassitosi. Qualche volta questi medicamenti funzionano con alcuni o sembra che funzionino. E’ perché questi farmaci sono fatti con altri metalli con cariche valenti che interagiscono con quei metalli di transizione.

- Allora...

Così fermano il processo e sembra che il problema sia svanito, però alla fine ritorna perché nessuno ha fermato quello che io chiamo l'assemblatore né è stato snidato da dove questo si è insediato, continuando la costruzione.

- Quando dite ''assemblatore'' sembra come un robot o qualcosa del genere. Questo è forse un buon punto per prendere una pausa...

Beh, il termine corretto nella letteratura è nano-robot.

- Perfetto, prima della pausa pubblicitaria. Quando ritorniamo spiegherete ai nostri spettatori esattamente che cosa intende. Fermi tutti, la Dr Hildegarde Staninger ritornerà presto.

- Ok, prima di ritornare alla questione dei nano-robot, il nostro co-produttore ha posto una domanda. Siete forse al corrente di bimbi nati con questa condizione?

Io non ho lavorato direttamente con neonati, però so che ci sono stati casi di bambini che sono nati con questa sindrome. Me lo ha riferito Shoshanna Allison, la mia collaboratrice addetta alla la raccolta di tutte le informazioni.

- Che tragedia! Potete immaginarlo, un neonato che soffre di una cosa così.
- Hai qualcosa qua sulla tua guancia.
- Smettila! Allora, diteci qualcosa di questi nano-robot.

I nano-robot possono essere, come in questo caso, più come materiali chimici con una funzione specifica. I nano-robot vanno sempre in un'area designata, creati per andare là e svolgere soltanto una o più funzioni. In questo caso questa è la creazione di una rete molto simile ad una rete di fibre ottiche -- però dentro il corpo umano.

- Ok, abbiamo fibre ottiche e prima aveva detto qualcosa sul silicio. Allora c'e qualche relazione, per esempio, con persone che hanno impianti a base di silicio? Potrebbe una cosa così avere qualche peso in questo caso?

Sì, perché questo potrebbe essere un diretto medium per la crescita. Però non abbiamo lavorato con nessuno che aveva impiantati di silicio o altra protesi a base di silicio.

- Allora, deve essere arrivato dall'ambiente. Sappiamo di un caso dove avete fatto il collegamento con le scie chimiche.

- Io lo sapevo che c'era un collegamento...

Ci sono due casi. Quello dal Texas e quello di Lilly.

- E Lilly. Ok, però, ci sono scie chimiche da tutte le parti costantemente.

Esatto. E possono contenere delle altre sostanze chimiche, però c'e una chiave. Io la chiamo “polvere intelligente” (smartdust). La polvere intelligente è una particella molto, molto piccola di nano-grandezza che ha una funzione specifica. Se guardate in certe condizioni di luce, essa appare come un luccichio, non è normale pulviscolo. E’ particolarmente differente dalla normale polvere che trovate in casa. E’ polvere intelligente.

- E questo sarebbe in aree, come...

- Abbiamo visto questa polvere. Lo sa, dottoressa, io ho uno di quei grandi riflettori. E se andate di notte fuori e lo puntate verso il cielo è incredibile tutto quello che si trova nell’aria. E’ disgustoso.



Esattamente! E se vedete questo luccichio state guardando la polvere creata artificialmente all’opposto della normale polvere che non riflette la luce.

E adesso veniamo alla cosiddetta "teoria della cospirazione". Se la sindrome di Morgellons è collegata con le scie chimiche e viene dalle irrorazioni aeree, c'e forse un grande piano per introdurre questa cosa negli esseri umani?

Non so se questo sia un piano, però posso dire che siamo tutti stati esposti, tutti gli animali, tutte le forme viventi di questo pianeta. A questo punto è solo questione della nostra genetica individuale e con che cosa siamo stati avvelenati chimicamente, nel senso se lavoriamo nell’industria o se viviamo in aree contaminate -- che alla fine permette a questa malattia di manifestarsi prima o dopo.

- Visto che voi lavorate con questo, probabilmente dovete essere molto attenti. E questo qualcosa che potrebbe scavare dentro di noi è contagioso?

Io non lo considero contagioso, perché ho notato che deve avere una specifica composizione chimica. Vi do un esempio. Nei casi dove ci sono le lesioni e lo scolorimento della pelle c'e molta porfiria nel corpo dei pazienti. Io praticamente so che è una macchina creata dall’uomo.

- Allora non è molto probabile che si trasmetta da persona a persona.

La ragione perché sembra che qualcuno si è ammalato dopo essere stato, diciamo, esposto ad altri ammalati è perché anche quella persona è stata sotto l'influenza degli stessi compositi chimici che poi servono come materiale di costruzione per gli assemblatori.

- Abbiamo capito.
- Non mi importa se è contagioso. Abbiamo questa fotografia qui. Anche se fosse mia madre ed avesse questo sulle sue labbra -- io non le andrei vicino.

Si, è una situazione veramente difficile. E poi c'e la tecnologia con questi cristalli liquidi, nel senso che questi cristalli hanno differenti DNA, come ho dichiarato nei miei primi lavori ed in altre trasmissioni. Altri scienziati non hanno scoperto questo e allora lo chiamano parassita, perché non hanno mai trovato l'intera cosa, cioè un intero organismo.

- Cosi lo paragonano ad un parassita?

Esattamente. Però io vorrei vedere qualcuno di loro fare un’analisi del DNA.

- Certamente.
- Dottoressa...

Noi abbiamo fatto analisi, però solo quella chimica.

- Cosa fa il CDC (Centro per il Controllo di Malattie) su questo argomento?

Onestamente non lo so. So che agli inizi, in ottobre, settembre 2006, avrebbero dovuto condurre degli studi in California. Poi hanno deciso di tornare a compierli ad Atlanta e poi in Texas, ma non ho mai appreso che abbiano fatto qualcosa.

- Dottoressa, qual è la vostra stima sul numero di persone affette solo negli Stati Uniti?

All’inizio dell'anno le statistiche ci dicono che ci sono più di 60.000 negli Stati Uniti e 100.000 in tutto il mondo. Il tasso di espansione è di 1.000 persone al giorno sul piano globale.

- Allora, ha detto 60.000 negli Stati Uniti. C'e forse una parte del paese che sembra essere più colpito?

Il 26% si trova nel sud della California, gli altri casi sono in Texas ed in Florida, però si sta espandendo. Ci sono specifiche città che hanno un numero elevato di casi.

- Un nostro esperto di scie chimiche in Los Angeles dice che le irrorazioni là sono proprio diventate fuori controllo. E' incredibile... Dobbiamo fare una pausa.

- Sì, dobbiamo prendere una piccola pausa. Però, quando torniamo, vediamo se possiamo dire alla gente qualcosa per prevenire questa terribile malattia.

- Ok, abbiamo un'altra domanda dalla sala di regia e penso questa sia una buona domanda. Queste fibre o nano-robots, che in qualche modo stanno cadendo dal cielo, è possibile che entrino nelle piante? C'e qualche prova che quando mangiamo qualcosa sulla quale sono cadute queste particelle possiamo essere contagiati?

Sì, ci sono prove sin dall'inizio da piante, animali -- anche cibo marino. E’ una cosa globale. Per esempio, quando li vedete nelle fotografie con quel tipico apice a forma di uncino, è molto facile vederli su altre forme di vita.

- Dottoressa, mi viene sempre più di grattarmi, stasera. Questa è forse una domanda un po’ strana, però a quale temperatura si dissolvono le fibre che crescono dalla pelle?

Nessuna si è dissolta. Le abbiamo messe ad una temperatura minima di 600 gradi Farenheit (315 C) fino ad una temperatura massima di 1.400 gradi farenheit (760 C). A queste temperature si sono portati i nostri esperimenti.

- E non si dissolvono?

Non si dissolvono -- si lacerano, però rimangono in un pezzo. Una di loro si è solamente frantumata e da quella abbiamo la testa dorata. La fibra bruciata a 1.400 gradi Farenheit, si è spezzata, mostrando una testa dorata.

- Abbiamo queste cose che cadono dal cielo, avete scoperto che sono nel nostro cibo. Come possiamo, cioè dobbiamo magari rinforzare il sistema immunitario?

Questa cosa che abbiamo trovato non stimola mai il sistema immunitario, perché è microscopico. Se il sistema non lo identifica, non può mandare i suoi ''soldati'' per combatterlo. Allora quello che dovete fare è principalmente tenere il vostro corpo in buona salute e mangiare cose che fanno bene al vostro sistema digestivo, perché sappiamo che è la che si formano i primi organismi.

- Se manteniamo il sistema digestivo in forma, allora l'organismo non ha la possibilità di crescere.

Assemblarsi!

- Assemblarsi. Sì.
- Esattamente.

E questo vale per ogni materiale chimico. Il 35% al minimo si assorbe dal sistema digestivo.

- Allora manteniamo il nostro sistema digestivo in buona salute. Dottoressa, dobbiamo salutarla. La ringraziamo.

Io ringrazio voi per avermi chiamata.

- Quando ha qualche novità, ce lo faccia sapere e la chiameremo di nuovo in trasmissione.

Sì, perché stiamo lavorando su alcune contro-misure e c'e speranza. Buona serata.

- Grazie... Beh, se questo non vi ha dato i brividi non so che cosa potrebe darveli.

- Incredibile. Lo sapevo che c'era un collegamento tra le scie chimiche ed il Morgellons -- e finalmente uno dei più importanti tossicologi lo ha provato! Buona notte a tutti e ricordate -- la verità e là fuori.



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giovedì 23 settembre 2010

Sangue artificiale? (Articolo di Clifford Carnicom)

Un importante studio dell'ingegnere statunitense Clifford Carnicom si riferisce a globuli rossi con ogni probabilità artificiali: sono eritrociti rintracciati nei malati di Morgellons. La ricerca di Carnicom suffraga le tesi esposte in Terraforming: creare un pianeta sintetico.

Non sto offrendo alcun parere medico o diagnostico con la presentazione di tali informazioni. Agisco esclusivamente come un ricercatore indipendente che fornisce i risultati di un'estesa osservazione e di analisi di inusuali condizioni biologiche che sono evidenti. Ormai esistono convincenti prove che una forma di sangue artificiale o modificato è un elemento dominante riscontrato in campioni di filamenti dentali che sono comunemente associati alla sindrome di Morgellons.

E' stato ideato un metodo che è in grado di rompere l'involucro esterno delle fibre. Quindi si verifica un processo di ricostituzione. Gli elementi della soluzione ottenuta sono stati ripetutamente esaminati con un microscopio molto potente. Il metodo è stato replicato numerose volte ed ogni volta risultavano le stesse strutture identificabili. La struttura indica che ci sono eritrociti, ossia globuli rossi.

E' stato più volte suggerito da alcuni ricercatori che la condizione del sangue sembra essere un denominatore comune della sindrome di Morgellons; quest'ultima ricerca lo prova ulteriormente. Essenzialmente tutti gli individui finora testati hanno dimostrato questa stessa variazione del sangue in una certa misura, senza badare se siano presenti certe anomalie della pelle o no.

È stato dunque appurato che le colture ottenute dai campioni dentali presentano anche eritrociti. Questo lavoro è stato confermato con due prove distinte a livello forense. L'ultimo ritrovamento di una forma eritrocitaria proprio all'interno degli originali campioni dentali di filamenti dimostra ulteriormente questo aspetto della sindrome di Morgellons.

La biologia di entrambi i campioni della coltura e le forme eritrocitarie all'interno delle fibre sono chiaramente al di fuori del contesto tradizionale della conoscenza scientifica e ciò dimostra come siano state sviluppate certe tecnologie avanzate di tipo segreto. Queste tecnologie probabilmente includono sviluppi biologici artificiali o modificati, la ricerca avanzata sulle cellule staminali ed il trasferimento genetico.

La supposizione che le forme eritrocitarie siano, se non sintetiche, almeno manipolate in qualche modo, si basa sulle seguenti osservazioni.

1. Le cellule sono essenzialmente di forma regolare.

2. La ricostituzione degli eritrociti avviene in un ambiente repulsivo rispetto alle sostanze chimiche ed al calore.

3. Un'ulteriore struttura sub-micron spesso è abbinata a questi globuli rossi o si trova proprio all'interno della forma eritrocitaria. Queste strutture sono identiche nei numerosi campioni di sangue umano anomalo; campioni che sono stati analizzati in concomitanza con la ricerca sul Morgellons.

4. Le dimensioni della forma eritrocitaria all'interno del filamento dentale variano maggiormente rispetto alla specie umana e questa sembra essere una risposta ad un ambiente chimico di ricostituzione. Questo medium chimico è sfavorevole e negativo per un normale sviluppo biologico, ma la ricostituzione sembra prosperare in questo stesso habitat.


Fonte: Ilsole24h



martedì 6 luglio 2010

Intervista ad una paziente italiana affetta da morbo di Morgellons

Pubblichiamo un'intervista ad una donna colpita dal Morgellons. Nel ringraziare questa coraggiosa testimone, che ha descritto con dovizia di particolari sintomatologia e decorso della sindrome di origine nanotecnologica, rammentiamo che, per ora, è stata eseguita in Italia un'unica diagnosi ufficiale di Morgellons, poiché i medici, pur a conoscenza dell'affezione, non appena una persona accenna ai sintomi della malattia, si chiudono a riccio, rifiutando sia di analizzare i filamenti sia di prescrivere esami ad hoc, per liquidare il tutto come delirio o, nella migliore delle ipotesi, come parassitosi. Certamente si deve escludere l'eziologia psicosomatica del Morgellons, poiché ne soffrono pure gli animali ed in quanto le fibre polimeriche, estruse dalle ferite, sono tragicamente reali e identiche ai filamenti di ricaduta rinvenuti in seguito alle attività di aerosol clandestine.

Ricordiamo, come avverte tra gli altri, lo scienziato statunitense Clifford Carnicom, che siamo tutti contaminati: il problema non è per nulla da sottovalutare, giacché il Morgellons, non circoscritto a "pochi" malati, potrebbe, da un momento all'altro, sfociare in un'epidemia.





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martedì 29 giugno 2010

L'incubo del Morgellons: esagoni e nanotecnologie (articolo di Ian Smith)

Ian Smith, ricercatrice indipendente ed ella stessa malata di Morgellons, ha scritto un articolo, in cui, oltre a raccogliere l'agghiacciante testimonianza di una paziente, espone alcuni dati frutto di recenti studi su questa malattia. Riportiamo alcuni stralci significativi del testo, ringraziando Tom Bosco, direttore della rivista Nexus per la preziosa segnalazione.

Un orrore completo è stato vissuto da una donna con la malattia di Morgellons. Mi aveva telefonato per raccontarmi la sua storia. Mi ha anche gentilmente permesso di mostrare le sue foto e testimoniare la sua esperienza. Mi ha mandato alcuni dei suoi campioni di pelle affinché io li potessi esaminare.

Questa donna si accorse che qualcosa stava succedendo alla sua gamba. Sentiva qualcosa muoversi e diede uno sguardo da vicino con il suo microscopio digitale. Quello che osservò sembrava appartenere alla sceneggiatura di un film horror. Vide che la trama della sua pelle era cambiata: essa le ricordava le squame di un serpente. La pelle normale era stata sostituita da una struttura esagonale. Gli esagoni costituivano degli aggregati duri che erano di colore bronzeo ed erano incollati attraverso una specie di biopellicola.

Si tratta di materiale nano-tecnologico comparabile con quello estratto da altre ferite di persone affette dal morbo di Morgellons. Ho individuato quattro dispositivi nanotecnologici e di questi, tre figurano nelle stesse pagine dell'Interscience Wiley Journal. Questa rivista specialistica pubblica studi sui biomateriali usati nella ricerca, nella medicina e nel settore delle comunicazioni.

[...] Gli insetti che sovente aggrediscono i malati di questa atroce sindrome sono in realtà attirati dalla cellulosa: la mia precedente ricerca, infatti, ha evidenziato la presenza dell'ameba Discoidium Dictyostelium come componente delle lesioni nei pazienti colpiti dall’affezione. Il residuo di cellulosa di questo organismo può attrarre alcuni piccoli insetti.

Anche se le statistiche ufficiali scarseggiano, esiste un consenso generale sul fatto che un numero elevato di malati di Morgellons ha le seguenti caratteristiche genetiche e fenotipiche.

1. Il fattore Rh negativo
2. Antenati provenienti dal Nord Europa
3. Un aplogruppo genetico U5 Ursula: U5 è il D.N.A. più antico d'Europa.
4. Una duplicazione / Trisomia 1q42 di 11 Q42 12
5. Occhi azzurri, verdi o castani
6. Presenza di alcune anomalie genetiche

Le fibre rosse e blu del Morgellons sono in ognuno di noi. Insetti bio-tecnologici possono trovarsi nelle scie chimiche e sono vettori di varie patologie. Questi insetti sono estremamente resistenti e difficili da uccidere. Ne esistono numerose specie e molti sembrano simili ad insetti naturali. Il colore di alcuni di questi insetti corrisponde al blue delle fibre estruse dai malati di Morgellons. A volte si trovano dei vermi bio-tecnologici: penso che il test del D.N.A. avrebbe rivelato la struttura genetica dei Nematodi. […]


Leggi l'articolo in lingua inglese qui.

martedì 8 giugno 2010

Inibizione della colinesterasi come risultato dell'esposizione ad emissioni aeree di materiali nanocompositi - Parte 1 (Hildegarde Staninger)

Pubblichiamo uno studio della tossicologa statunitense Hildegarde Staninger circa la correlazione tra esposizione a materiali nanocompositi diffusi per via aerea (soprattutto con i velivoli chimici) ed inibizione della colinesterasi. Si tratta di un articolo referato, basato su rigorose e pluriennali ricerche. Ringraziamo RH negativo per l’accurata traduzione.

Articolo di Hildegarde Staninger, Ph.D., RIET-1, Tossicologa Industriale/IH & Dottore di Medicina Integrativa, del 7 settembre 2009 Presentato alla Conferenza Nazionale dell'Albo dei Professionisti in Scienze Ambientali 5 e 6 ottobre, 2009, Des Plaines, Illinois. Pubblicato sulla Rivista NREP di Ambiente e Sostenibilità.

SINTESI

L'inibizione della colinesterasi è stata associata all'esposizione a pesticidi oranofosfati e carbamati, fin dalla loro creazione durante la Prima e Seconda guerra mondiale. Tipicamente, essi provocano gravi disturbi neurologici che conducono alla paralisi non solo negli insetti, ma anche negli esseri umani. L'esposizione avviene solitamente attraverso l'uso improprio di dispositivi per la diffusione di pesticidi oppure attraverso l'irrorazione aerea. Gli effetti dell'inibizione della colinesterasi per esposizione cronica o esposizione intensa e reiterata si traducono in un'inibizione delle attività dell'enzima acetil-colinesterasi (AchE). L'integrazione di nanoparticelle in vari materiali nanocompositi, come gli idrogel aerei ed altre simili sostanze usate nelle irrorazioni aeree, nella modificazione del tempo atmosferico e nella dispersione di nanosensori (M.E.M.S. n.d.r.), comporta nell'individuo l'inibizione della colinesterasi fino al 96.2% nonché la presenza in quantità rilevabile di materiali nanocompositi. Ciò a conferma delle scoperte pubblicate dalla Ocean University (Cina) nel numero di giugno 2009, sulla rivista Chemical Sensitivities (Sensibilità Chimiche), secondo cui le nano particelle sono 100 volte più tossiche di una singola molecola di pesticida, come il malathion, il propoxopur o il benomyl.

PREMESSA

Durante l'estate del 2007, a Phoenix in Arizona, una donna dell'età di 51 anni fu esposta ad irrorazioni aeree per la modificazione del tempo atmosferico e per il controllo di vettori patogeni (zanzare) condotte secondo i requisiti G-1 e nell'ambito del Progetto Earth Scope [1]. Ella si trovava a casa con le finestre aperte ed era uscita di casa per vedere che cosa stesse accadendo. Immediatamente provò una sensazione di bruciore e di formicolio e di lì a poco si ammalò. Dopo una serie di test analitici e di analisi specialistiche, si giunse alla conclusione che la donna era rimasta esposta ad un livello minimo di materiale nanocomposito ed a tecnologia Sencil™1, sulla base di campioni di materiali estratti dal corpo, che, a prima vista, apparivano come follicoli piliferi, ma che, in seguito alle analisi di laboratorio, non si rivelarono tali. Il campione prelevato fondeva a 650 gradi centigradi, mentre un capello umano fonde a temperatura di poco superiore ai 135 gradi centigradi ed un capello sintetico a circa 225 gradi centigradi.



DISCUSSIONE

L'attenzione fu focalizzata prioritariamente sui sintomi del soggetto, che coincidevano con quelli relativi ad un’inibizione cronica dell'enzima acetil-colinesterasi (AchE) nei globuli rossi in circolo, che ne regolano il deposito nei vari organi a tessuto molle all'interno dell’organismo. Non appena i livelli dei valori dei globuli rossi divengono molto alti, essi innescano il rilascio di colinesterasi plasmatica per colmare ciascun effetto futuro nell'inibizione nell'andamento “a montagne russe”. Questi effetti “a montagne russe” possono essere particolarmente improvvisi oppure graduali; tutto dipende dalla quantità di recupero dell'enzima nei sistemi organici e dalle soglie di attivazione di specifici fattori di modulazione sensoria all'interno delle membrane della cellula e nella membrana nucleare.

Un’approfondita analisi tossicologica dei risultati, mediante calcoli matematici standardizzati per determinare l'inibizione percentuale (%) dell'acetil-colinesterasi, è stata condotta a partire dai test iniziali del 2008 fino agli attuali valori del 2009. I valori sono stati calcolati e basati sul valore corrente di riferimento della colinesterasi per i globuli rossi e per il plasma per mostrare una relazione temporale lineare e, da un punto di vista medico, sono state annotate le osservazioni cliniche per opera del medico curante naturopata e tossicologo nella paziente in relazione agli effetti cronici dell'inibizione della colinesterasi e del suo meccanismo di azione tossicologica e neurologica.

Il 15 agosto 2009 il valore individuale della donna per la colinesterasi è di 2019 IU nel plasma e 5774 nei globuli rossi (RBC). Qui di seguito è mostrata una tabella comparativa basata sul valore di ogni singola data, confrontato con quello del 15 agosto 2008 (Nota bene: ad un anno esatto dal test iniziale).

Tabella 1 -1: Data vs. Livello Valore (IU) e percentuale calcolata di inibizione della
colinesterasi

Plasma
08/15/2008 07/21/2009 08/11/2009

2019 4928 4581

Percentuale del valore base di inibizione (BV) 59% 7.57%

NOTA: percentuale di inibizione tra il valore base ed il più recente valore testato corrisponde al 55.92% di inibizione della Colinesterasi Plasmatica nel periodo di un anno.

Globuli rossi (RBC)

08/15/2008 07/21/2009 08/11/2009

5774 2080 L 15,092

Percentuale di inibizione del valore base (BV) 96.4% 86.2%

La percentuale di inibizione tra il valore base ed il più recente valore testato è pari al 61.74% di inibizione della Colinesterasi nei globuli rossi nell’arco di un anno. Un altro soggetto esposto a nanocompositi e nanoparticelle attraverso l'acqua, una donna di 50 anni, aveva il 76.2% di inibizione dell'acetil-colinesterasi nei globuli rossi. Il soggetto sano di riferimento, un uomo di 70 anni, aveva lo 0.3% di inibizione dell'acetil-colinesterasi nei globuli rossi e nessuna traccia di esposizione a materiali avanzati nano-microbici di alcun tipo. Il valore di riferimento rientra nella deviazione standard di <= 2% del valore di inibizione. Lo standard indicato dal Governo Federale degli Stati Uniti per l'inibizione cronica della colinesterasi è stato stabilito dall'Agenzia Statunitense per la “Protezione” dell'Ambiente (E.P.A.) nella 4° edizione del libro bianco, Diagnosi e Gestione degli Avvelenamenti da Pesticidi E.P.A., Ufficio Tipografico Governativo Statunitense (U.S. Governmental Printing Office), Washington, D.C. Marzo 1989 E.P.A.-0540/9-88-001, nella misura in cui un fattore di inibizione uguale o maggiore del 10% rappresenta la conseguenza di un avvelenamento cronico da pesticidi. Una varietà di materiali nano-microbici d'avanguardia è costituita da materiale composito che contiene miscele di proteine Drago, carbamati e microbivori, ciascuno dei quali, a sua volta, contiene specifiche sostanze chimiche di cui è noto l'effetto di inibizione della colinesterasi. La differenza tra l'esposizione ad una normale sostanza chimica o pesticida e l'esposizione a materiali nanotecnologici avanzati è che i nanomateriali sono in grado di penetrare attraverso le membrane cellulari e di attaccarsi alla membrana cellulare alla stregua di proteine G/proteine C-reattive con interazioni chimiche sulla membrana nucleare, che avrebbero come conseguenza un valore misurabile di immunoglobuline come anticorpi antinucleari. [2] A causa di questo fattore primario di penetrazione del citoplasma, degli organelli e della membrana nucleare, le nanoparticelle sono citotossiche e provocano disfunzioni cellulari nonché lesioni. Innescano inoltre stati patologici con meccanismi tossicologici. Ciò è ulteriormente complicato da precedenti esposizioni a virus delle malattie esantematiche (morbillo e varicella) ed alle attuali emissioni aeree sperimentali per l'Agenzia per i Progetti di Ricerca Avanzata per la “Difesa” (D.A.R.P.A.) nell'ambito del Programma Non Convenzionale di Contrasto a Patogeni (Unconventional Pathogen Countermeasure Program) e del Progetto Earth Scope. [3], [4] La paziente è stata sottoposta a test specifici su campioni ricavati da bagno ionizzato e campioni di “pseudo- capelli”, che hanno rivelato l'esposizione a materiali nanocompositi, che sono fuoriusciti dal suo corpo. Questi materiali sono stati inviati alla Applied Consumer Services, Inc. per l'analisi di materiali avanzati e alla Morris Consulting, Inc., laboratori che sono entrambi gestiti in conformità con standard interni di General Public Licence (G.P.L.).


Fine prima parte


Qui la seconda parte

Il Direttore e Fondatore del National Registered Environmental Professionals, Dottor Richard Young, esprime il suo apprezzamento al Comitato Tanker Enemy per aver tradotto e pubblicato lo studio della Dottoressa Staninger.

Al Dottor Young vanno i nostri più sentiti ringraziamenti.



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sabato 8 maggio 2010

Morgellons: trovata una terapia?

Pubblichiamo un articolo sul Morgellons tradotto dall'amico Mr X. Il farmaco contro il Morgellons – citato nel testo - o, meglio, il preparato per alleviarne i sintomi, trova probabilmente la sua efficacia non solo nel fatto che l’ingrediente principale, lo zolfo organico, è usato per le malattie della pelle, ma anche per le sue altre proprietà terapeutiche, tra cui quelle chelanti. Si legga, a tale proposito, il documento "Fior di zolfo".

Nota bene: si precisa che i suggerimenti di tale testo non sostituiscono in alcun modo e per nessun motivo i rimedi, le terapie e le indicazioni del proprio medico cui bisognerà rivolgersi in caso di necessità.


Le autorità governative ed i dipartimenti per la tutela della salute locali continuano a ricevere denunce riguardanti una misteriosa malattia della pelle chiamata "Morgellons." Il Centro per la prevenzione ed il controllo delle malattie ("Center for disease control") ha iniziato, circa tre anni fa, un’indagine sulla malattia, dopo una serie di segnalazioni provenienti dal canale News 8. Chi soffre di Morgellons lamenta una sensazione di formicolio sulla superficie e all’interno della pelle. Bert Mc Daniel, in passato, ha tentato di trovare sollievo, adoperando vari oli, ma anche ricorrendo ad alcool e persino alla candeggina, tutti prodotti ben visibili nel suo bagno di casa. Dichiara: "Per me non è mai stato difficile spendere anche 150 dollari in una farmacia e andare in giro con una borsa piena di oli e prodotti di questo genere". Mc Daniel afferma di sentire una sensazione di formicolio sulla pelle come se vi fossero degli insetti sul suo corpo “che mi pungono e che strisciano su di me", dichiara, mentre ne descrive la sensazione. Durante il corso degli anni, ha anche scattato fotografie che mostrano piaghe e chiazze sul suo corpo e che egli ritiene siano causate da qualche tipo di parassita.

"Penso sia caduto dalla pelle del mio viso", sostiene, riferendosi ad un minuscolo filamento che Bert suppone venga rilasciato dal parassita. "Credo sia come una piccolissima tarma che lascia una traccia dopo il suo passaggio. E’ come se trasportasse con sé una rete intricata fatta di un singolo filamento".



Mc Daniel è solo uno fra le migliaia di persone colpite dal morbo e che si augurano che l'indagine del C.D.C. risolva il mistero del Morgellons. Comunque, i risultati dello studio non sono stati ancora rilasciati, come attesta una e-mail inviata automaticamente dal C.D.C. a coloro i quali chiedono informazioni. Come la maggior parte dei pazienti affetti dal Morgellons, Mc Daniel ha consultato molti medici, ma senza alcuna utilità. "Quasi tutti hanno dichiarato la stessa cosa: che si tratta di una mia fissazione", riferisce il paziente. Così l'ingegnere petrolifero, che lavora a Mineral Wells (Texas), alla ricerca disperata di qualcosa che potesse alleviare il problema ha creato egli stesso un trattamento, impiegandoci un anno e spendendo migliaia di dollari.

La ricerca di McDaniel ha portato ad impiegare sempre lo zolfo come ingrediente principale e Jim Dews, il farmacologo che infine ha creato il gel, ne ha capito subito il motivo.“E’ logico – afferma Dews - in quanto i composti dello zolfo vengono usati da centinaia di anni per salvaguardare le condizioni della pelle”. McDaniel usa il gel, chiamato “MorGone”, ogni giorno. Il Morgone ed altre cure simili si possono trovare con facili ricerche su Internet e sono considerati rimedi omeopatici. Il gel non è stato approvato dalla F.D.A. Mc Daniel, però, assicura: “Il gel mi aiuta a superare la giornata senza che questi parassiti mi creino malesseri”. Data l’assenza di cure, Mc Daniel afferma di voler condividere il suo prodotto con altri pazienti colpiti dal Morgellons senza profitto di alcun genere, aiutando coloro i quali stanno soffrendo e che, come lui, non vengono creduti.


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martedì 27 aprile 2010

Morgellons: la verità rivelata (articolo di Dean Terry)

Pubblichiamo un dettagliato studio di Dean Terry, cittadino statunitense affetto da Morgellons, le cui conclusioni sono suffragate peraltro dalle ricerche eseguite, agli inizi del 2008, dai genetisti Dottor Mae-Wan Ho e Professor Joe Cummins.

Sulla base di diversi elementi oggettivi, si può ipotizzare uno stretto collegamento tra l'agrobacterium, [a soil bacterium extensively manipulated and used in making G.M. crops], una particolare specie di acaro, frutto di manipolazione genetica, in grado di sopravvivere senza ossigeno sino a cinque settimane ed alcuni funghi presenti nell'acqua e nell'aria, diffusi per mezzo delle chemtrails.

Dean Terry, pur menzionando le infami operazioni di aerosol clandestine nei cieli del mondo, non cita le nanostrutture, capaci di replicare D.N.A. ed R.N.A., disperse con le chemtrails.

E' una tessera fondamentale per comprendere il meccanismo micidiale che è alla base della sintomatologia del morbo di Morgellons.

Diversi scienziati come il Dottor Michael Castle, la dotttoressa Hildegarde Staninger, il dottor Karjo, il dottor Randy Wymore, evidenziano la presenza di nanotecnologie di tipo sconosciuto direttamente correlabili alle attività di aerosol. Il punto cruciale consiste nel fatto che le nanostrutture che fuoriescono dalle piaghe dei malati di Morgellons, una volta che vengono a contatto con un agente esterno (ambientale), sono in grado di replicarne il codice genetico, attraverso meccanismi per ora non perfettamente compresi e, da quel momento, si diffondono in maniera esponenziale, attaccando l'organismo ospite, che può essere un essere umano oppure un animale domestico.

Dalle recenti verifiche che abbiamo potuto svolgere grazie ad informazioni che riceviamo direttamente da pazienti italiani di Morgellons, abbiamo avuto la conferma statistica che il morbo di Morgellons si conclama solitamente in seguito alla puntura di una pulce o di una zecca.

Pare corrano dunque dei rischi, in particolar modo, quelle persone che posseggono animali domestici o che vengono a contatto con animali randagi o da allevamento.

Inoltre è ormai accertato che il morbo di Morgellons è trasmissibile da animale a uomo, da uomo a uomo ed anche in seguito a contaminazione ambientale o di acqua considerata potabile. Devono dunque essere prudenti le persone che, per motivi familiari o di lavoro frequentano luoghi contaminati o individui affetti dalla grave patologia.

Bisogna osservare inoltre che la diminuzione di luce solare, causata dalle perenni coperture artificiali (l'irraggiamento solare è calato, in questi ultimi anni, di circa il 20%), favorisce la proliferazione di funghi, batteri ed acari.

L'agrobacterium presente nei cereali geneticamente modificati della diabolica Monsanto è quindi da considerarsi una concausa o semplicemente uno dei possibili "attivatori" delle nanostrutture già presenti, come dimostrato da Clifford Carnicom, nell'organismo umano (intestino e reni principalmente) e che sono ormai da ritenersi la principale minaccia per la salute del genere umano del XXI secolo.

Morgellons: la verità rivelata
di Dean Terry

Molti medici considerano il Morgellons una truffa o la conseguenza dell’ipocondria, ma le evidenze indicano che questa patologia misteriosa è reale e collegata agli alimenti geneticamente modificati.

a) La mia ricerca ha dimostrato che uno degli imputati del Morgellons è un antiparassitario della Monsanto Corporation Roundup che ha determinato la proliferazione di funghi nei nostri campi coltivati, diffusi attraverso le scie chimiche sulle piantagioni di cotone, nei campi di cereali ed anche nel cibo. Le spore di questi funghi sono diffuse nel suolo e nell’aria, nell’umidità e nell’acqua. Le tubature delle cisterne, le cisterne d’acqua, i tubi nelle case contaminati, veicolano questi funghi. Questo fungo, geneticamente modificato attraverso batteri, sta causando malattie tra migliaia di persone in Florida, Texas, California e molti altri stati. Un modo per eliminare il fungo negli ambienti domestici è sottoporre gli oggetti contaminati a bassissime temperature (ghiaccio secco). Negli ultimi cinque anni, le compagnie assicurative non offrono più polizze per i danni causati da muffe e da funghi. Nel portale di seguito indicato si trovano informazioni sull’antiparassitario creato dalla Monsanto:

http://www.ipsnews.net/interna.asp?idnews=19754



b) La mia ricerca dimostra pure che le spore dei funghi penetrano nell’organismo quando si respira, si mangia e si beve. Le spore si accumulano specialmente nello stomaco, sotto la pelle e nel derma. Questo fungo, proprio come i batteri all’interno dell’organismo, come il borrelia borgdorgferi, provenienti dall’acqua contaminata e dall’aria, stimolano ferormoni nell’organismo che attraggono un acaro non ancora identificato (potrebbe essere l’acaro della scabbia o del collembolo) la cui funzione è quella di decomporre i batteri morti ed i materiali organici. Come si può notare, il Morgellons è un insieme di problemi e si sta diffondendo rapidamente tra la popolazione. Noi dobbiamo ritenere la Monsanto responsabile di quest’incubo che ha creato.

c) La mia indagine dimostra che la cura potrebbe essere già disponibile, ma che non è stata divulgata per evitare di coinvolgere la Monsanto in questioni legali e per non causare panico tra la popolazione. La Monsanto finanzia le campagne elettorali di molti politici tra i quali molti sono stati corrotti ed il loro silenzio è stato comprato affinché tacciano su questa minaccia per la salute.

d) Ho cercato delle statistiche sul sito sotto indicato ed ho letto interamente i resoconti sull’acqua contaminata dai batteri ed ho constatato che l’ambiente è inquinato attraverso aerosol biologici facenti capo alla Monsanto. Vedi http://www.morgellons.org/

e) Credo che il microscopico acaro che potrebbe essere quello della collembola, ma non l’ho ancora identificato in organismi in decomposizione, sia attratto dai ferormoni dell’antiparassitario della Monsanto e dei batteri (specialmente il borrelia borgdorgferi è stato trovato nei malati definiti di Lyme). L’antiparassitario è stato trovato nelle cisterne d’acqua, nel suolo e in strutture aeroportuali.

f) Nel sito sotto indicato si trova uno studio dell’M.P.A. che collega l’acaro della collembola al Morgellons

http://www.headlice.org/lindane/new/2005/drhouse.htm

Comunque, grazie alla ricerca che ho condotto, si possono fornire dei consigli su come decontaminare gli ambienti:

1) sostituire i vecchi scaldabagno
2) installare sistemi a raggi ultravioletti che uccidono i funghi ed i batteri
3) sostituire le vecchie grondaie arrugginite dove proliferano i funghi, le muffe e le alghe
4) decontaminare l’abitazione ed il prato per eliminare i parassiti ed eseguire trattamenti contro gli acari.

Come paziente di morbo di Morgellons, credo che sia una patologia molto grave che prima debilita le persone, per poi ucciderle. E’ tempo di scelte responsabili. Le compagnie assicurative e la Monsanto devono pagare e non possono esimersi dal riconoscere la loro responsabilità.


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martedì 6 aprile 2010

Morgellons: una nuova malattia o un'arma del terrore creata dall'uomo? (articolo di Tim Swartz)

L'articolo di Tim Swartz, di cui abbiamo tradotto la terza parte, sembra suffragare le ipotesi ventilate tempo fa, circa la natura tecnologica del morbo di Morgellons, forse un micidiale strumento per trasformare, a poco a poco, le persone in esseri cibernetici, come paventato anche da Bojs.


Morgellons e nanomacchine

Esistono dati convincenti i quali indicano che il Morgellons è associato alla tecnologia, specialmente alle nanomacchine sotto forma di nanostrutture. La National science foundation (N.S.F.) definisce nanofibre delle strutture che hanno almeno le dimensioni di 100 nanometri o meno. I campioni di fibre, estratti dai pazienti di Morgellons, se esposti a calore, non bruciano, se non ad una temperatura di 1.700 gradi Fahreneit. Osservate al microscopio elettronico, le fibre non appaiono organiche: non hanno cellule eucariotiche né membrana cellulare. Dal momento che il Morgellons non è un parassita, esso è una macchina. In marzo ed aprile,
Jeff Rense ha pubblicato e diffuso alcune valide ricerche basate su analisi scientifiche di tipo spettroscopico. Le ricerche sono state condotte sotto l'egida della tossicologa, Dottoressa Hildegarde Staninger dell'Integrative Health International di Lakewood, California.

I primi risultati sono stati inquietanti. Il Morgellons sembra essere l'invasione del tessuto umano per opera di una nanotecnologia finalizzata alla comunicazione sotto forma di nanotubi, nanocavi, nanostrumenti in grado di assemblarsi da soli e di replicarsi e dotati di sensori.

Altre configurazioni associate al Morgellons veicolano frammenti geneticamente modificati di D.N.A. e di R.N.A. Le nanomacchine del Morgellons proliferano in ambiente alcalino ed usano l'energia bioelettrica dell'organismo ed altri fonti non identificate per alimentarsi. Esiste anche l'evidenza che certe nanomacchine contengono al loro interno delle batterie. Le nanomacchine del Morgellons sono costruite per ricevere specifiche microonde, segnali E.M.F., E.L.F. ed onde radio.

A questo punto ci si chiede che cosa stia accadendo. Sappiamo che il Morgellons è contenuto nei liquidi organici, negli orifizi e nei follicoli e sappiamo che penetra normalmente in tutto l'organismo.

Se queste conclusioni sono corrette ed il Morgellons è una nanotecnologia capace di prendere il sopravvento sull'organismo, resta la domanda se tale morbo sia il risultato di un incidente o se sia stata diffusa deliberatamente per infettare le persone nell'ambito di scopi non noti.

E' come se il Morgellons fosse un processo per ricostruire gli uomini, generando una specie differente: una creatura cibernetica, sia uomo sia macchina. Poiché le nanomacchine ricevono segnali, si può arguire che ciascuna persona-sistema sarebbe in grado di comunicare con gli altri pazienti, trasformandola in un componente di un’enorme intelligenza artificiale.

Stiamo affrontando un'invasione, il tentativo di un gruppo clandestino o del governo di ottenere il controllo definitivo dell'umanità. Se consideriamo l'attuale situazione del pianeta, non è irragionevole pensare che qualcuno potrebbe aver deciso di creare qualcosa del genere ai danni di una popolazione inconsapevole. Talora piccole cose possono causare giganteschi problemi. Dobbiamo osservare con maggiore acume, oltre la malattia stessa, se vogliamo trovare delle risposte soddisfacenti.

Traduzione di Zret




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mercoledì 31 marzo 2010

Prima diagnosi ufficiale di Morgellons in Italia

Pubblichiamo il referto di uno specialista dermatologo, direttore di dermatologia clinica in un'importante struttura romana che, dopo aver a lungo seguito una paziente, le ha diagnosticato il Morgellons. In primo luogo ringraziamo la persona che, consapevole di come sia importante l'informazione nell'ambito di questa malattia ufficialmente non ancora rriconosciuta come tale nel nostro paese, ha deciso di inviarci copia del referto. Tale importante referto dimostra non solo la reale esistenza della grave patologia, negata, lo ricordiamo, dal C.I.C.A.P. e dai suoi seguaci, ma anche la presenza accertata di casi in Italia oltre che la conoscenza di tale inquietante realtà per opera della classe medica in Italia. Bisogna chiedersi per quale motivo chi sa non parla.

Ricordiamo poi che è fondamentale coinvolgere la classe medica in un'opera di ricerca sul Morgellons, la patologia causata dai polimeri contenuti nelle scie chimiche, come acclarato da insigni medici statunitensi. E' urgente, infatti, individuare delle possibili terapie per lenire le sofferenze causate da una malattia tanto invalidante. Certo, i soliti cialtroni continueranno ad affermare che il Morgellons è un'invenzione di visionari. Siamo curiosi di vedere fino a quando potranno scrivere e ripetere le loro idiozie.

In ottemperanza alle norme sulla protezione dei dati personali, omettiamo nomi e cognomi.

Di seguito la trascrizione del referto medico:

"Si certifica che la paziente è affetta da dermatite papulopruriginosa caratterizzata da aspetti teromorfici.
Sulla base dei dati clinici e degli accertamenti eseguiti in vitro ed ex vivo (villocapilloscopia) è ipotizzabile una sindrome di Morgellons
".

Articolo correlato: Intervista ad una paziente italiana affetta da Morgellons





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mercoledì 24 marzo 2010

Morgellons: chi vuole nasconderci la verità?

Le fibre con punta d'oro ritrovate nei malati di MorgellonsQuando ci si riferisce al morbo di Morgellons e si associa questa orribile patologia alle chemtrails ed alle nanomacchine, cosparse tramite i famigerati tankers chimici, si è consapevoli che certe affermazioni, oltrepassando il limite ammesso dalla "verità" ufficiale, si scontreranno con lo scetticismo di molti ed il patetico dileggio di altri. Da un lato abbiamo infatti la gente comune che, abituata ad una verità edulcorata dai media di regime, fatica a comprendere che effettivamente qualcuno, dal cielo, ci stia lentamente avvelenando. Dall'altro lato assistiamo al fanatico zelo di un manipolo di agenti che, in tutti i modi possibili cercano di tappare la falla nella censura ed assegnano alla nostra ricerca e diffusione di informazioni, l'appellativo di "ridicola invenzione allo stato puro".

Nanomacchine autoassemblanti? Filamenti intelligenti ed autoalimentati? Polimeri bioattivi? Secondo le affermazioni di questi disinformatori si tratta solo del risultato di fantasie da "cospirazionisti". Inutile dire che questi beoti al soldo degli avvelenatori (pagati in realtà da noi) sono bene al corrente del fatto che quanto qui si afferma è rispondente al vero, altrimenti non sprecherebbero il loro tempo ed il denaro dei contribuenti per diffamarci sulla Rete!

Riassumendo... che cosa è il Morgellons? Perché in molti hanno paura solo di affrontare l'argomento? Come mai alcune case editrici addirittura si rifiutano di iniziare o proseguire la loro collaborazione con coloro (pochi, a dire il vero) che vogliono semplicemente informare su quanto di drammatico sta avvenendo nei paesi interessati dalle operazioni clandestine di aerosol? Il Morgellons è originato da esperimenti sulle popolazioni? Chi ha interesse e perché a mantenere il tutto sotto una vergognosa cappa di silenzio? Per quale motivo frange dello Stato mirano a mantenere il silenzio su questo terribile flagello? A quale livello i nostri governi sono coinvolti nella sperimentazione "per mezzo di aerosol" di nuove tecnologie atte a trasformare la popolazione in esseri semibionici?

E' dimostrato che nella nostra atmosfera viene sparsa la smartdust (polvere "intelligente", già usata in Iraq ed Afghanistan per spiare le truppe nemiche). Gli scienziati Michael Castle, Hildegarde Staninger, Michael karjo, Donald Scott sono certi che la diffusione della smurtdust è all'origine del morbo di Morgellons, ma stranamente nessun organo ufficiale accreditato vi accenna. Ufficialmente il nesso tra questa patologia e le chemtrails, non esiste. Anzi, questi scienziati indipendenti sono quotidianamente costretti ad affrontare attacchi volti al loro discredito attraverso la calunnia e la diffamazione. Costoro hanno scoperto che le nanofibre che fuoriescono dalle ferite dei malati di morgellons, sono in grado di trasmettere e ricevere sia immagini sia suoni. E' chiaro dunque che la popolazione umana è attualmente sottoposta ad una serie di tests clandestini atti a modificare progressivamente il DNA umano (molti bambini nascono già portatori del Morgellons) e per trasformare gli esseri viventi in una sorta di ripetitori di segnali wireless (Tutto intorno a te...).

Sulla base di alcune nostre ricerche, pare che alcuni ospedali italiani stiano affrontando una situazione epidemiologica non più sostenibile: da un lato i casi sempre più numerosi di Morgellons, che non si sa come curare (almeno qui in Italia), dall'altro il rifiuto di prendere in cura le persone affette da questa affezione... perchè visti come "patata bollente".

Il giornalista statunitense Tim Swartz scrive: "Esistono dati convincenti i quali indicano che il Morgellons è associato alla tecnologia, specialmente alle nanomacchine sotto forma di nanostrutture. La National science foundation (N.S.F.) definisce nanofibre delle strutture che hanno almeno le dimensioni di 100 nanometri o meno. I campioni di fibre, estratti dai pazienti di Morgellons, se esposti a calore, non bruciano, se non ad una temperatura di 1.700 gradi Fahreneit. Osservate al microscopio elettronico, le fibre non appaiono organiche: non hanno cellule eucariotiche né membrana cellulare. Dal momento che il Morgellons non è un parassita, esso è una macchina. In marzo ed aprile, Jeff Rense ha pubblicato e diffuso alcune valide ricerche basate su analisi scientifiche di tipo spettroscopico. Le ricerche sono state condotte sotto l'egida della tossicologa,
Dottoressa Hildegarde dell'Integrative Health International di Lakewood, California.

I primi risultati sono stati inquietanti. Il Morgellons sembra essere l'invasione del tessuto umano per opera di una nanotecnologia finalizzata alla comunicazione sotto forma di nanotubi, nanocavi, nanostrumenti in grado di assemblarsi da soli e di replicarsi e dotati di sensori.

Altre configurazioni associate al Morgellons veicolano frammenti geneticamente modificati di D.N.A. e di R.N.A. Le nanomacchine del Morgellons proliferano in ambiente alcalino ed usano l'energia bioelettrica dell'organismo ed altre fonti non identificate per alimentarsi. Esiste anche l'evidenza che certe nanomacchine contengono al loro interno delle batterie. Le nanomacchine del Morgellons sono costruite per ricevere specifiche microonde, segnali E.M.F., E.L.F. ed onde radio".

I ricercatori sono in possesso da diversi anni della tecnologia adatta alla realizzazione di progetti che sembrano originati dalla mente di un folle. Ora, con cautela, filtrano alcune notizie sui "progressi" raggiunti e si cerca di disseminare queste informazioni con l'alibi di una nuova era ricca di vantaggi enormi per l'uomo e per la "civiltà" in genere. Ecco come vengono descritte alcune applicazioni che si basano sull'uso di nanomacchine autoalimentate, nanotubi, nanocavi, filamenti, etc.

***

Nanoantenne in una microfibra per generare energia elettrica

Fonte: reuters.com, genitronsviluppo.com

Un team di scienziati statunitensi diretti da Zhong Lin Wang hanno messo a punto un nuovo tessuto in microfibra che genera energia elettrica, in grado di creare abbastanza corrente per ricaricare un telefono cellulare o un lettore MP3. Una semplice camicia, il cui tessuto potrebbe generare energia elettrica per chi la indossa semplicemente passeggiando o anche quando mossa da una leggera brezza.

"La microfibra a base di nanogeneratori sarebbe un modo semplice ed economico per convertire l'energia raccolta dal movimento fisico in energia elettrica" così dichiara Zhong Lin Wang del Georgia Institute of Technology, che ha guidato lo studio. I nanogeneratori sfruttano le proprietà dell'ossido di zinco un semiconduttore - nanoantenne - ossia minuscoli filamenti 1000 volte più fini della larghezza di un capello umano che saranno incorporati nel tessuto in coppie di microscopici pennelli.

Una delle 2 fibre in coppia è rivestita con oro e serve da elettrodo. Così le coppie di materiali diversi attraverso il movimento del corpo, sfregandosi, convertono il movimento meccanico in energia elettrica. Il team di scienziati alle prese con i nanogeneratori spiegano che questi immersi per 12 ore in determinate sostanze "crescono automaticamente sulla superficie della fibra", così ha detto Wang. "In linea di principio, è possibile utilizzare qualsiasi fibra, a patto che conduca elettricità".

Finora, i ricercatori hanno dimostrato il principio e sviluppato un piccolo prototipo. Sempre Wang: "Le nostre stime mostrano che possiamo ottenere fino a 80 milliwatt per metro quadrato di tessuto. Questo è sufficiente per fornire energia elettrica per un iPod o ricaricare la batteria di un telefono cellulare", "quello che abbiamo fatto è dimostrare il principio fondamentale e il meccanismo". Il materiale potrebbe essere utilizzato benissimo da escursionisti o in settori come la biomedicina o il monitoraggio ambientale.

Un grande ostacolo rimane: l'ossido di zinco degrada quando si bagna. Il team di Wang quinid sta lavorando su un processo di come creare un mantello per proteggere le microfibre del tessuto in lavanderia.

***

Su "Nature": Indumenti a generazione di energia

Fonte: lescienze.espresso.repubblica.it

Sono tessuti con fibre di Kevlar su cui vengono fatti crescere i nanocavi di ossido di zinco in senso radiale.

Fibre tessili ricoperte di nanocavi di ossido di zinco possono generare una corrente elettrica sfruttando l’effetto piezoelettrico ed essere combinate in modo da poter essere integrate in un tessuto da cui si può ricavare, in linea di principio, indumenti a generazione di energia. Ciò aprirebbe la strada alla realizzazione di giacche in grado di alimentare piccoli dispositivi elettronici in situazioni critiche, come nel caso di azioni militari.

È quanto spiegano in un articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Nature” i ricercatori del Georgia Institute of Technology che hanno realizzato il dispositivo.

Il gruppo di Zhong Lin Wang in realtà non è nuovo a questo tipo di realizzazioni: già nell’aprile dello scorso anno aveva annunciato la possibilità di nanogeneratori in grado di sfruttare l'energia dispersa nell’ambiente in forma di onde di ultrasuoni o vibrazioni meccaniche, o addirittura di quella del flusso sanguigno. Il sistema ibrido microfibre-nanocavi presentato ora si basa proprio su quel progetto, che sfruttava le proprietà uniche delle nanostrutture di ossido di zinco, sia piezoelettriche sia semiconduttrici. Tali nanostrutture vengono poi integrate in un nanogeneratore che ha le dimensioni di un quadrato di 3 millimetri di lato, in grado di produrre una corrente elettrica fino a 800 nanoampere e una differenza di potenziale di 20 millivolt.

Questi ultimi generatori a microfibre si basano sugli stessi principi, ma sono realizzati con materiali flessibili e sono progettati per catturare l’energia a bassa frequenza di vibrazioni meccaniche. Sono costituite da fibre di Kevlar su cui vengono fatti crescere nanocavi di ossido di zinco in senso radiale, a partire da una “radice” avvolta in un materiale polimerico fino a costituire una struttura simile a quella di una spazzola per capelli. Una delle fibre in ogni coppia è anche rivestita di oro e funge da elettrodo deflettendo oltre a ciò le punte dei nanocavi.



La storia ci insegna che il silenzio, la censura ed il disinteresse, si pagano sovente a caro prezzo. Ascoltare per una volta chi urla nel silenzio, potrebbe salvarvi la vita.

Comitato nazionale Tanker Enemy




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